
Distanza totale a piedi: circa 100 km.

Questo è probabilmente il percorso più bello per raggiungere la vetta d’Africa. Se Lungo la più battuta Marangu Route i pernottamenti sono previsti in rifugi, sulla Machame si pernotta solo in tende tipo igloo. Questo aspetto da solo riduce drasticamente l’afflusso alla Machame, che vi ripagherà con emozioni incredibili e scenari indimenticabili. Tutto il vostro equipaggiamento sarà trasportato dai portatori e un cuoco si occuperà della preparazione dei pasti. La Machame Route offre un vantaggio tecnico non da poco: il 4° giorno si arriva fino a quota 4630, per scendere di circa 700 metri e andare a pernottare a Barranco Camp (3950) e questo facilita decisamente l’acclimatamento.
Giorno 1
Arrivo a Kilimanjaro Airport, disbrigo delle formalità d’ingresso e transfer
al Weru Weru River Lodge.
Giorno 2
da Machame Gate (1490 msm) a Machame Camp (2980 msm). Durata del trekking: circa 7 ore; distanza: circa 18 km; ambiente: foresta di montagna.
Dopo colazione, partenza in auto per il villaggio di Machame, dove Ie guide e i portatori hanno già impacchettato tutto l’equipaggiamento. In base alle condizioni della pista, è in alcuni momenti possibile raggiungere il Machame Gate in auto, se ciò non fosse possibile ci sarà una prima camminata ci circa 3 km/1 ora. Dopo la registrazione al gate d’ingresso del Parco, si inizia la salita addentrandosi quasi subito nella foresta pluviale. Ci sono buone probabilità di pioggia nella foresta e ciò rende il terreno fangoso e sdrucciolevole. Sosta per il picnic lungo il percorso, poi si procede per il Machame Camping di pomeriggio. I portatori saranno arrivati al camp site ben prima di voi e avranno eretto la vostra tenda e il cuoco avrà avviato i preparativi per la cena. Pernottamento in tenda.
Giorno 3
da Machame Camp (2980 msm) a Shira Camp (3840 msm). Durata del trekking: circa 6 ore; distanza: 9 km. Ambiente: brughiera. Sveglia presto a Machame Camp. Dopo colazione si inizia il trekking che in circa un’ora ci porta al limite della foresta. Si continua per un paio d’ore attraverso la brughiera. Breve sosta per il pranzo, prima di affrontare un crinale roccioso per raggiungere lo Shira Plateau. Notte in tenda.
Giorno 4
da Shira (3840 msm) a Lava Tower (4630 msm) a Barranco Camp (3950 msm). Durata del trekking: circa 7 ore; distanza: 15 km; ambiente: semi deserto. Il percorso piega a Est attraverso un paesaggio semi desertico e roccioso che circonda Lava Tower, dove si raggiungono i 4630 metri. E’ il giorno più duro fino ad oggi. Dopo il picnic si scende di circa 680 metri fino a Barrnanco Camp. Il fatto di superare i 4500 metri durante la giornata per tornare a dormire sotto i 4000 si rivela estremamente utile perché il fisico si abitui gradualmente all’altitudine. Memorabile il tramonto a Barranco Wall.
Giorno 5
da Barranco Camp (3950 msm) a Barafu Camp (4550msm). Durata del trekking: 7ore; distanza: circa 13 km; ambiente: deserto alpino. Superato il Barranco Wall – un ostacolo che si rivela più facile di quanto non appaia – il percorso prosegue attraverso la Karanga Valley per incontrare poi la Mweka Route, un’altra via di ascesa al Kili. Questa è la via più favorevole per la discesa. La Karanga Valley è l’ultimo punto di approvvigionamento d’acqua, perché non c’è acqua a Barafu Hut. Barafu in kiswahili significa “ghiaccio”. Qui lo spazio per pantare le tende è risicato, è bene familiarizzare con il posto prima che faccia buio! Mancano circa 1345 metri di dislivello per giungere alla vetta, da coprire questa notte stessa! Si prepara l’equipaggiamento e, dopo cena è consigliabile dormire qualche ora prima di ripartire.
Giorno 6
tentativo di raggiungere la vetta e inizio discesa. Da Barafu Camp (4550 msm) a Uhuru Peak (5895 msm) a Mweka Camp (3100msm). Durata del trekking: 8 ore per raggiungere la vetta, poi 7/8 ore per discendere a Mweka; distanza: 7 km di salita + 20 km di discesa; ambiente: pietraia e ghiaccio.
Sveglia alle 23.30 e dopo aver mangiato qualcosa si parte nell’oscurità. Si procede in direzione nord-ovest, verso Stella Point, sul bordo del cratere. Avete coperto il tratto più duro del vostro trekking. A Stella Point (5650 msm) ci si ferma per riposarsi un po’ e per godersi, tempo permettendo, una delle albe più memorabili della vostra vita. Mancano circa 2 ore per raggiungere Uhuru Peak. E’ fatta, avete conquistato la vetta d’Africa. E’ bene non fermarsi troppo in cima, perché ripartire dopo una sosta prolungata e con il freddo potrebbe non essere una buona idea. Ci vogliono circa 3 ore fino a Barafu. Qui si recupera tutto l’equipaggiamento e si continua per Mweka Camp. E’ un giorno che non dimenticherete facilmente.
Giorno 7
Discesa finale, da Mweka camp (3100msm) a Mweka gate (1980 msm), circa 15 km.
In tre ore di passeggiata si arriva a Mweka Gate, dove i “successful climbers” ricevono i loro certificati: Chi raggiunge Uhuru Peak otterrà il certificato d’oro, chi ha raggiunto Stella Point riceve il certificato verde. Sosta per un buon pranzo al villaggio di Mloka e proseguimento per il Weru Weru River Lodge.
Giorno 8
Transfer a Kilimanjaro Airport.
Inclusi:
- I transfers da e per Kilimanjaro Airport
- 2 notti al Weru Weru River Lodge in mezza pensione
- Park fees, rescue fees & camping fees
- Sistemazione in tenda e pensione completa durante il trekking
- Portatori e guida, assistente guida, cuoco
- Materiale da campeggio e da cucina, esclusi capi personali quali il sacco a pelo
Esclusi:
- Sacco a pelo
- Assicurazione medica personale
- Mance, drinks, extra di natura personali, quanto non specificato
PRIMA DELLA SALITA
Preparazione fisica
E’ fondamentale essere fisicamente preparati alla sfida del Kili. Un appropriato allenamento alla montagna e al trekking in altezza è determinante per la conquista della vetta.
Preparazione mentale
Molti prima di te ci sono riusciti. E’ possibile conquistare la vetta più alta dell’Africa. Bisogna averlo chiaro in testa prima di intraprendere la salita. Mantenere un atteggiamento mentale positivo, non però presuntuoso o arrogante, è importante. E’ opportuno cercare di anticipare le varie situazioni che potrai incontrare e individuare i migliori comportamenti da seguire in ogni circostanza, sia da solo, meglio se in gruppo: ciò aiuterà a superare i punti più difficili – come tra Kibo e Uhuru Peak. Si ricordi che se propriamente equipaggiati, se in discreta forma fisica si può senza dubbio raggiungere la cima.
IN MONTAGNA
Andar piano
Pole pole si dice in swahili. Ciò è particolarmente importante nei primi giorni di salita.
Anche se ci si sente bene, meglio andare piano e godersi il paesaggio, invece di correre!
Bere acqua a sufficienza
Assicuratevi di bere almeno 3-4 litri di liquidi al giorno, meglio se acqua. Sulla Marangu e sulla Machame è possibile acquistare acqua minerale alle varie huts e ai vari campi, e anche se l’acqua in montagna è indubbiamente più costosa, questa resta la soluzione migliore (piuttosto che appesantirsi con le bottiglie…). Per il primo giorno l’acqua può essere acquistata a Moshi, prima della partenza. E’ bene scegliere bottiglie con il tappo avvitabile, in modo da disporre di contenitori da riempire più in alto. L’acqua dei ruscelli e delle sorgenti è considerata potabile dal 2° giorno in poi, ma se non si è abituati all’acqua di sorgente, meglio prevenire ogni inconveniente utilizzando gocce o pastiglie per purificarla (tipo Micropur).
Bagaglio
Saremo in montagna per 5 o 6 giorni almeno. Bisogna quindi portarsi dietro vestiti a sufficienza, soprattutto calzettoni. A causa delle imprevedibili precipitazioni e dei numerosi torrenti, è consigliabile impacchettare ogni capo in sacchetti impermeabili.
Abbigliamento
Scarpe da trekking/da ginnastica (non è necessario camminare con anfibi o scarponi sin dall’inizio, calzature più tecniche e più pesanti possono essere necessarie solo nell’ultima parte). Molto importante, un bastone da camminata o una racchetta da sci. Una delle componenti fondamentali dell’abbigliamento è rappresentata dalla giacca a vento: deve tener caldo, resistere a temperature di –25°C, proteggere dal vento e lasciare allo stesso tempo traspirare. Cerca di evitare abiti o biancheria intima stretti: rallentano la circolazione e impediscono i movimenti. Un passamontagna è fondamentale, perché protegge il viso e la testa dal freddo, dal vento, dal sole e dalla neve. Altri capi quali calzoncini, magliette, maglioni sono necessari, soprattutto quando ci si muove ad altitudini poco elevate, dove le temperature diurne sono alte. Un errore comune agli appassionati di trekking in montagna è quello di indossare tutto ciò che hanno a disposizione partendo dal cotone sulla pelle: il cotone assorbe l’umidità alla perfezione e l’umidità intrappolata a contatto con la pelle porta all’abbassamento della temperatura corporea che può trasformarsi in ipotermia. E’ invece importante usare abbigliamento intimo termico che permetta all’umidità di allontanarsi dal corpo e di evaporare all’esterno. Lo strato intermedio deve tenere caldo e garantire l’isolamento dall’esterno, mentre quello più esterno deve essere antivento, antipioggia e traspirante. Prodotti come il Goretex, il Vertex, o l’Entex hanno queste caratteristiche.
Mal di montagna
La mancanza di abitudine all’altitudine può provocare il mal di montagna. Può essere molto pericoloso se i primi sintomi vengono ignorati e non si affronta la situazione tempestivamente. Circa il 70% dei viaggiatori che tentano la salita dei Kili avvertono a vari livelli il mal di montagna.
Malaria
Le aree al di sopra dei 1800 m ne sono immuni. Al di sotto di tale altitudine si consiglia la profilassi. E’ opportuno consultare il proprio medico in proposito, dal momento che la sensibilità ai farmaci che si utilizzano per la profilassi cambia da persona a persona.
Il Lariam è il farmaco più diffuso, ma va preso con attenzione: ne sono noti gli effetti collaterali (che non si presentano in tutti i soggetti che ne fanno uso): tali effetti possono abbassare la resistenza e ridurre la performance. Attualmente è disponibile in Italia un nuovo farmaco, il Malarone, i cui effetti collaterali sono decisamente inferiori a quelli del Lariam. Le donne che utilizzano anticoncezionali devono consultare il proprio medico prima di intraprendere il trattamento antimalarico.
Cosa portare
- Sacca morbida impermeabile (il materiale necessario per la salita sarà trasportato dai portatori: preghiamo di fare attenzione al peso). E’ consigliabile avere 2 borse, una con l’equipaggiamento da salita e l’altra con gli abiti per l’eventuale safari che effettuerete prima o dopo il Kili climb, da lasciare in hotel a Moshi).
- Piccoli lucchetti per il bagaglio
- Zainetto per le necessità quotidiane – acqua, macchina fotografica, picnic, qualche indumento caldo, antipioggia – (20/35 litri di capacità)
- Sacco a pelo adatto alle basse temperature
- Bastone da trekking / racchetta da sci
- Giubbotto antivento, antipioggia, traspirante e termico
- Pantaloni antivento, antipioggia, traspiranti e termici
- Piles, maglioni
- Biancheria intima termica
- Guanti da montagna
- Calzettoni termici
- Calzini di lino (in caso di vesciche)
- Sacco a pelo
- Ghette
- Borraccia
- Mantella impermeabile, che copra possibilmente anche lo zaino
- Borraccia termica
- Pantaloncini corti
- Pantaloni in cotone
- T-shirts
- Scarpe da trekking medie, impermeabili
- Scarpe per la sera (da ginnastica, sandali, …)
- Cappello da sole che copra viso e collo
- Torcia frontale
- Torcia a mano
- Batterie di ricambio a sufficienza
- Occhiali da sole con lenti adatte alla montagna, meglio se assicurati da un elastico alla nuca
- Kit da bagno (sapone, spazzolino da denti, carta igienica, salviette umidificate non alcooliche, …)
- Asciugamani
- Crema solare ad altissima protezione
- Marsupio a pelle per soldi e documenti
- Sacche protettive per macchina fotografica, binocolo, …
- Medicinali (Syndols: mal di testa – Diamox: mal d’altitudine – Imodium: diarrea – Valid: nausea – Micropur: gocce/compresse per purificare l’acqua – spray per i dolori muscolari e gli strappi – cerotti – disinfettante – Betadine: crema antisettica – collirio oculare – medicinali per il raffreddore / per la febbre – repellente per insetti)
Articoli consigliati
- Macchina fotografica
- memory cards
- Binocolo
- Coltello multiuso (da conservare nel bagaglio che va spedito in stiva per il volo, i coltellini non sono permessi in cabina)
- Carta e penne
- Sacchetti impermeabili per proteggere abiti ecc.
- Barrette energetiche