Namibia: IL DESERTO DEL NAMIB

La Namibia è stato il primo paese al mondo ad attivare un programma di protezione dell’ambiente naturale; il piano di conservazione è basato sul principio del Community Based Natural Resource Management (“gestione comunitaria delle risorse naturali”), che prevede una gestione ampiamente decentralizzata delle risorse ambientali del paese.
Gran parte del territorio della è incluso in aree naturali protette, parchi nazionali e riserve faunistiche. Due sono i principali parchi nazionali: Namib-Naukluft (il più grande del continente) che include buona parte del deserto del Namib e dei monti Naukluft e l’Etosha nella parte settentrionale del paese.
Sono presenti i grandi felini africani ed in particolare il ghepardo molto diffuso soprattutto nella zona dell’altopiano Waterberg. Numerosi anche i carnivori di piccola taglia come i gatti selvatici, le genette, i suricati, gli sciacalli e le mellivore. Antilopi e gazzelle sono presenti in abbondanza anche al di fuori delle aree naturali protette; fra le più diffuse si possono citare l’orice gemsbock, lo springbok, il kudu maggiore e l’impala. Altri erbivori includono giraffe, zebre, facoceri ed elefanti. Nel Parco Nazionale Etosha inoltre sono stati reintrodotti i rinoceronti bianchi e nel Damaraland si trovano anche alcuni rinoceronti neri.

Stagionalità, quando andare
La Namibia ha un clima semi-desertico, caldo durante il giorno, e freddo durante la notte; i picchi del caldo sono raggiunti durante i mesi compresi tra dicembre e marzo. E’ possibile distinguere due stagioni delle piogge: la prima, che va da ottobre a dicembre, è quella delle piccole piogge; mentre la seconda, va da gennaio ad aprile. Il miglior momento per un viaggio è la stagione secca e fresca, compresa tra maggio e ottobre.